Riabilitazione Attività Fisica Adattata (AFA)

ATTIVITA’ FISICA O ESERCIZIO FISICO ADATTATI PER GLI ASSISTITI CON PATOLOGIA
CRONICA

PREMESSA

Quali sono i benefici?
Perché è importante?

Esiste una consolidata evidenza scientifica che numerose condizioni di morbosità, disabilità e mortalità prematura possono essere prevenute attraverso comportamenti e stili di vita sani; tra questi l’attività motoria viene riconosciuta come un fattore determinante.
L’attività fisica riduce la morbilità e la mortalità per diverse malattie di grande rilevanza socio-sanitaria, tra cui la cardiopatia ischemica, l’ipertensione, il diabete, l’obesità, l’osteoporosi, la depressione ed alcuna forme tumorali: la mancanza di attività fisica è una delle maggiori cause di morte, malattie e disabilità.
Poter svolgere un’attività motoria con regolarità ed intensità correlate alle proprie possibilità e condizioni di salute non solo è consigliabile a tutti, ma in particolare il consiglio e l’incoraggiamento devono essere rivolti soprattutto alle persone sedentarie, tenendo conto che la tendenza alla sedentarietà comincia a manifestarsi fin all’adolescenza e può essere aggravata dalla presenza di problemi di salute che compromettono la mobilità.
I benefici di una regolare attività motoria sono molteplici: la sedentarietà ha infatti una notevole importanza nella diminuzione dell’autonomia delle persone e nell’insorgenza e/o aggravamento di numerose patologie croniche con conseguente ricaduta sui costi per l’assistenza sia sociale che sanitaria.
Tra gli effetti positivi dell’esercizio fisico ricordiamo, tra gli altri, sostanziali e duraturi miglioramenti della funzione cardiaca, della pressione arteriosa, del metabolismo lipidico e glucidico, del rapporto tra massa muscolare e massa adiposa, del tono muscolare e della capacità di equilibrio, senza dimenticare gli importanti effetti benefici a livello psicologico, con miglioramento in particolare dell’umore e dell’autostima.
D’altro canto uno stile di vita sedentario, a qualunque età, può condurre all’isolamento dal contesto della vita sociale; questo allontanamento associato all’invecchiamento può comportare un grave rischio per il mantenimento della propria autonomia ed autosufficienza.
Se questo è vero per il soggetto sano, lo è ancora di più per quello malato. Vi sono molte evidenze scientifiche sull’efficacia dell’esercizio fisico nelle diverse condizioni patologiche ed esistono esperienze anche all’interno della pratica clinica.
E’ stato dimostrato infatti che in molte malattie croniche (artrosi, esiti di ictus, malattia di Parkinson, cardiopatia ischemica, ecc.) il processo disabilitante è aggravato dall’effetto additivo della sedentarietà e causa nuove menomazioni, limitazioni funzionali e ulteriore disabilità.
Questo circolo vizioso può essere corretto con adeguati programmi di attività motoria praticata regolarmente ed in modo continuativo, individualizzati ed adattati alle specifiche problematiche derivanti dalle differenti condizioni croniche.
Si definiscono attività fisiche adattate (A.F.A.) programmi di attività motoria svolti prevalentemente in gruppi omogenei per le specifiche condizioni dello stato di malattia, finalizzati alla prevenzione terziaria della disabilità. L’AFA si rivolge in particolare a persone affette da patologie muscolo-scheletriche e neuro-muscolari, spesso al termine di un percorso riabilitativo, ed è finalizzata al mantenimento delle funzionalità recuperate.
Si rivolge a persone in condizioni di relativa stabilità, che possono beneficiare degli effetti di una ginnastica preventiva e di mantenimento. I protocolli relativi a Lombalgia, Artrosi, Fibromialgia, Malattia di Parkinson ricadono in questa fattispecie. Per EFA si intendono esercizi fisici svolti su prescrizione medica per modo, intensità, frequenza e durata delle sedute, effettuati in modo individualizzato sulla base di una valutazione preliminare delle condizioni di salute della persona interessata. L’EFA è rivolta a persone con patologie cardiovascolari e dismetaboliche (esiti stabilizzati post sindrome coronarica acuta con o senza infarto miocardico, con o senza rivascolarizzazione meccanica o chirurgica, diagnosi di diabete mellito di tipo 2, obesità e sindrome metabolica). In questo documento per semplificarne la lettura, verrà definita con l’acronimo AFA sia la AFA vera e propria che l’EFA.
Al momento attuale i programmi di AFA non sono compresi nei livelli essenziali di assistenza assicurati dal Servizio Sanitario nazionale. L’AFA peraltro richiede modalità organizzative che includono la prescrizione di attività motoria adattata alle caratteristiche individuali, la somministrazione a cura di un professionista esperto, la creazione di percorsi che garantiscano il raggiungimento e il mantenimento nel tempo dei livelli di attività prescritta.

Le categorie di pazienti a cui potrà essere prescritta l’AFA sono di seguito descritte:
– patologie osteo-articolari (artropatie, miopatie, neuropatie, ecc.);
– patologie dismetaboliche (diabete, sindrome metabolica, ecc.);
– patologie neurologiche (Parkinson, sclerosi multipla, ictus, ecc.);
– patologie cardiologiche (infarto del miocardio, ipertensione, scompenso cardiaco, ecc.)
– patologie reumatologiche (lupus, artrite reumatoide, ecc.)
– altre patologie croniche che possono beneficiare, a giudizio dello specialista, di prescrizione di AFA.

I BENEFICI DELL’ATTIVITA’ MOTORIA SONO MOLTEPLICI

SCOPO

Gli scopi del progetto sono:
• Offrire ai pazienti cronici assistiti da questa ASST o seguiti dai MMG, di età superiore a 18 anni, programmi di AFA appropriati ed individualizzati, con ricadute positive per la patologia oggetto delle cure, per le eventuali co-morbidità e per il contrasto alla sedentarietà; a lungo termine tali attività potrebbero condurre ad una diminuzione delle ricadute e delle riacutizzazioni ed ad un innalzamento dell’età di presa in carico per patologia cronica;
• Promuovere l’AFA, un’attività che viene valorizzata nelle attuali programmazioni nazionali e regionali per la prevenzione delle complicanze dovute alle patologie croniche;
• Sensibilizzare gli specialisti ospedalieri e i medici di medicina generale alla prescrizione di AFA.

OBIETTIVO

Obiettivo specifico del progetto pilota: Sperimentare un modello organizzativo di prescrizione e somministrazione di AFA indirizzato ai pazienti cronici e prescritto dagli specialisti e dai Medici di Medicina Generale, utilizzando erogatori presenti sul territorio che si rendono disponibili ad una collaborazione

Il progetto pilota coinvolgerà:
– pazienti/utenti adulti di età superiore a 18 anni della ASST di Mantova per i quali vi è indicazione alla prescrizione di AFA, affetti dalle seguenti patologie croniche:
– patologie osteo-articolari (artropatie, miopatie, neuropatie, ecc.);
– patologie dismetaboliche (diabete, sindrome metabolica, ecc.);
– patologie neurologiche (Parkinson, sclerosi multipla, ictus, ecc.);
– patologie cardiologiche (Infarto del miocardio, ipertensione, scompenso cardiaco, ecc.);
– patologie reumatologiche (artrite reumatoide, lupus, ecc.);
– altre patologie croniche che possono beneficiare di prescrizione di AFA.
– Medici di Medicina Generale del territorio mantovano e medici specialisti della ASST di Mantova che potranno prescrivere l’AFA ai loro assistiti a completamento dei percorsi terapeutici e riabilitativi;
– UOSD Promozione della Salute e Sviluppo delle Reti di ATS della Val Padana per la promozione dei gruppi di Cammino e della rete dei Walking Leader qualificati.

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